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Fiuggi: I murales nel centro storico? Una proposta con dubbi di legittimità e logicità

Marco Cecili

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Per l’avvocato Marco Cecili la volontà dell’Amministrazione comunale di Fiuggi di realizzare dei murales nel centro storico presenta alcuni macroscopici vizi di legittimità e di logicità.

L’Assessore Marilena Tucciarelli (responsabile della cultura e del centro storico, nonché vice sindaco) sta sponsorizzando il progetto “Anticoli-Fiuggi Zero Km” che «si propone, mediante il linguaggio della street art, di raccontare la storia, le tradizioni, le eccellenze di un territorio che nel corso degli anni rischia di dimenticare le proprie radici e di azzerare i km tra Fiuggi Città e Fiuggi Fonte, cioè produrre un turismo dove le due parti della città siano speculari/funzionali l’una per l’altra, un turismo culturale che valorizzi il borgo trasformandolo in un museo a cielo aperto, per poi estendersi in tutta la città» (Deliberazione della Giunta Comunale 43/2020).

Questa proposta sembra in contraddizione con gli stessi comportamenti tenuti dall’assessore Tucciarelli, che giorni addietro, con tanto di fascia tricolore, gonfalone e due vigli urbani al seguito, era in trasferta a Civita di Bagnoregio a sostenere e condividere il lancio della “Rete delle città identitarie” promosso da CulturaIdentità”, il movimento culturale fondato dall’attore e regista Edoardo Sylos Labini. Il progetto si prefigge, come sostenuto anche dal critico d’arte e sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi, la difesa e la valorizzazione dei borghi italiani.

Prevedere un intervento come quello proposto dall’assessore in un centro storico medioevale (sottoposto a vincolo paesaggistico) pone forti dubbi. Pensare di risolvere l’assenza di legame tra Fiuggi Fonte e Fiuggi Città con alcuni murales è ingenuo. L’attività che dovrebbe essere fatta è la sensibilizzazione sugli albergatori di proporre visite nel centro storico e di sviluppare in tal senso il lavoro della Pro Loco cittadina. Inoltre, vista la penuria di risorse, non sarebbe utile utilizzare i 20.000 euro richiesti alla Regione su altri campi? E ancora, come verranno scelti i writer, con una gara pubblica? E l’eventuale manutenzione di questi disegni sarà assicurata dal Comune o tra qualche anno ci ritroveremo immagini quasi cancellate che renderanno degradato il nostro centro storico? Ogni azione dell’amministrazione andrebbe valutata con analisi preventivamente e sarebbe giusto sapere su quali dati (concreti e non slogan tratti da social network) si basa il progetto “murales”: quanti turisti dovrebbe attrarre e che benefici effettivi porterebbe al centro storico? Il rischio che altri soldi pubblici vengano sperperati è concreto e Fiuggi non può permetterselo.
Un intervento come quello previsto dal progetto rischia di snaturare la bellezza dell’antico borgo, ponendo elementi assolutamente anacronistici rispetto a quelli che andrebbero tutelati. La recente valorizzazione del quartiere ebraico, ad esempio, ha portato negli ultimi tempi a Fiuggi decine e decine di turisti, a visitare il borgo, ma soprattutto ha attivato un’attenzione mediatica internazionale, anche grazie all’organizzazione di eventi (come la conferenza dell’ambasciatore di Israele presso la Sante Sede che si tenne nel 2017 presso la chiesa di S. Stefano).
Oggi il decoro del nucleo più antico della nostra città è affidato solo alla pazienza e alla passione degli abitanti, con un’ assenza ormai ventennale da parte della politica, che non può pensare di sopperire a questo con qualche murales posto su edifici che risulterebbero rovinati. Ad esempio, perché dovrebbero essere disegnati fiori sui palazzi di via della Portella o degli scoiattoli sugli edifici che portano verso la chiesa di Santo Stefano? L’assurdità di questo progetto è che un normale cittadino per restaurare la propria abitazione al centro storico deve rispettare gli stringenti limiti previsti dalle normative e dai vincoli paesaggistici e, ad esempio, non si potrebbe dipingere esternamente la propria abitazione di una tonalità qualsiasi, dovendosi rispettare il c.d. “piano del colore” (sperando ci sia).

Gli eventuali murales potrebbero essere realizzati in altre zone della città maldestramente prigioniere del cemento e non certo nel centro storico. Ogni azione in tale ambito andrà autorizzata dalla Soprintendenza, ma saranno sempre possibili ricorsi contro gli eventuali atti esecutivi del progetto. Il centro storico, invece, va preservato e valorizzato con azioni concrete di supporto ai residenti e ai pochi commercianti rimasti, da troppo tempo lasciati soli nella cura del decoro cittadino.

Marco Cecili è Assegnista di Ricerca presso l’Università di Firenze. È, inoltre, Avvocato e Dottore di Ricerca in Diritto Pubblico presso l’Università di Roma “Tor Vergata”. Da 2019 è titolare di contratto integrativo di insegnamento in “Diritto Costituzionale” presso il Dipartimento di Giurisprudenza della LUISS Guido Carli di Roma.

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