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LA FAMIGLIA LATTANZI DI TRIVIGLIANO

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Lo storico e giornalista Pino Pelloni ricostruisce il ramo della famiglia materna dei Lattanzi. A partire da Nicola nato nel 1665 la famiglia Lattanzi è ramificata nell’intero territorio della provincia di Frosinone.

Queste brevi notizie storiche dei Lattanzi di Trivigliano, collazionate e redatte dalla paziente opera di Luigi Sassi (figliolo di Valeria Lattanzi, figlia di Sor Alfredo Lattanzi, del ramo frusinate dei Lattanzi, e donna Bianca Torroni ), sono arrivate a me figliolo di Fernanda Lattanzi coniugata Pelloni, figlia di Sor Camillo e di donna Teresa Santucci di Pontecorvo.

Mio nonno Camillo (1857-1927) era figlio di Pietro Lattanzi (1817-1895) e Caterina Petochi (1824-1895) sposatesi nel 1843.
Stando alla ricostruzione di Luigi Sassi, il capostipite del secondo ramo dei Lattanzi di Trivigliano di cui si ha una qualche memoria fu Pietro Marc’Antonio (1717-1790).
Figliolo di Nicola Lattanzi I (1665-1741) sposato nel 1716 con Domenica Magnante (nata a San Panfilo d’Ocre, Aquila). Don Nicola e donna Domenica ebbero cinque figli: il nostro trisavolo Pietro Marc’Antonio, Oliva, Lavinia, Faustina e Domenico che si fece prete.

Palazzo Lattanzi a Trivigliano

Pietro Marc’Antonio Lattanzi ebbe due mogli: in prime nozze nel 1733 Anna Maria Cinti e in seconde nozze nel 1772 Oliva Colacci (1751-1831). Ed è dall’unione con Oliva Colacci che, ramo su ramo, si arriva a mia madre Fernanda.
Pietro Marc’Antonio ed Oliva (classico nome triviglianese in onore della santa Patrona Oliva martire di Anagni) ebbero 7 figli: Rosalinda, Maria Loreta, Bernardino, Giuseppe, Luigi, Giovanni e Bartolomeo. E dalle nozze di Giuseppe (nato nel 1774) con Domenica Severa (1793-1863), avvenute nel 1817 nasce il mio bisnonno Pietro Lattanzi (1817-1895) che sposò nel 1843 Caterina Petochi ( 1824-1895, ricordata da tutti come la severa nonna Nina). Unione benedetta da otto figlioli: Giuseppe (1847-1924), Oliva (1845-1861), Maria Stella (1849-1921), Annunziata (1852-1925), Alessandro (1857-1904), Maria Anna (1861), Tullia (1864) e mio nonno Camillo (1857-1927).

Di questi fratelli di mio nonno mi preme ricordare il primogenito Giuseppe che si maritò due volte (con Teresa Culla, 1845-188,8 di Guarcino) e con Maria Di Meo (nata a Trivigliano nel 1869); Maria Stella che sposò nel 1877 Paolo Torroni (1849-1901 di Torre Caietani); Annunziata andata in sposa nel 1877 all’avocato ebreo Pietro Vincenzo Amati di Trevi; Annina andata sposa nel 1888 con Giuseppe Capriati farmacista di Vico nel Lazio e Tullia andata in moglie nel 1883 a Vincenzo Forti di Fumone.

E siamo arrivati a mio nonno Camillo Lattanzi, maritato con Teresa Santucci (morta di Spagnola a Trivigliano nel 1918). Ebbero sette figli: Pietro, Caterina (sposata con Olimpio Petronio, per molti anni Segretario comunale di Fiuggi, ritratto nella foto con il maresciallo Renzo Fantastichini e Carlo D’Amico), Fernanda (1912, mia madre), Giuseppe, Maria Pia, Enrico e Alessandro. Questi sette figli mi hanno regalato otto cugini che non vi sto qui ad elencare.

Fernanda Lattanzi con il figlio Pino Pelloni

Mia madre sposò Vincenzo Pelloni, il Maestro (Vico nel Lazio 1912-Trivigliano 1985 ). Ho una sorella, Maria (Trivigliano 1950). Sono nato il 9 gennaio 1949, alle ore 17,30. Venni raccolto dalla levatrice di Torre Caietani, assistita da Assunta, moglie di Giulio Bitti, il macellaio.
All’anagrafe di Trivigliano venni registrato con il nome di Giuseppe, voluto da mia madre in ricordo del fratello Peppino, ufficiale di Marina, morto nell’affondamento della nave Roma il 9 settembre 1943. Per mio padre avrei dovuto chiamarmi Stefano, come il brigante romagnolo. Ma le cose andarono diversamente. Perchè la cugina di mia madre, la maestra Climene Amati si precipitò di corsa al Comune a registrarmi come Giuseppe, battendo sul tempo il maestro Pelloni. Al quale l’impiegato comunale disse così:“ Sor Maè….va bene pure Peppino”. E da allora fui Peppino per tutti.

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