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Piedimonte S.G., Antares”Dedichiamo una strada all’avv. Raffaele Nardoianni”

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Con una richiesta ufficiale protocollata in Comune, l’Associazione Antares propone, nell’ambito degli eventi dell’80° Anniversario della liberazione di Piedimonte San Germano, di intitolare una strada all’avvocato Raffaele Nardoianni che si è battuto per la ricostruzione del paese ed ha tenuto viva la memoria storica della cittadina con i suoi scritti.

Nell’ambito delle celebrazioni dell’80° anniversario della liberazione di Piedimonte San Germano, l’Associazione Antares dopo aver pubblicato la seconda edizione limitata e una nazionale del libro “Piedimonte San Germano la Piccola Montecassino” e dopo aver organizzato la conferenza “Dalla Linea Gustav alla Linea Hitler”, continua le iniziative proponendo all’Amministrazione comunale di intitolare una strada della cittadina all’Avvocato Raffaele Nardoianni.

Con una richiesta ufficiale in oggetto “Richiesta proposta d’intitolazione di una strada a Raffaele Nardoianni” mediante Pec inoltrata venerdí 21 giugno 2024 all’indirizzo ufficiale del Comune di Piedimonte San Germano, nella persona del Presidente Nicola Ruocco, si chiede al sindaco, agli assessori e a tutti i consiglieri di valutare la proposta in oggetto.

L’ Avvocato Raffaele Nardoianni, nato a Piedimonte San Germano il 26 aprile 1891 ha raccontato le terribili vicende della guerra e dello sfollamento della popolazione civile nel suo libro “Piedimonte San Germano nella voragine di Cassino” edito nel 1950 e ristampato dall’Associazione Antares nel 2004. Nardoianni ha descritto il clima vissuto nel paese immediatamente dopo l’8 settembre 1943 quando Piedimonte fu trasformato in un presidio germanico di primo piano essendo il fulcro della linea Hitler. Il libro si rivela preziosissimo nella descrizione dei due sfollamenti risalenti al 27 novembre 1943 e alla metà di marzo del 1944. Piedimonte San Germano nella voragine di Cassino rappresenta la memoria storica di tutti i veri e dimenticati protagonisti di quei nove mesi di guerra: gli anziani, le donne e i bambini.Quando terminò la guerra l’odissea degli abitanti di Piedimonte continuava, alla distruzione totale del tessuto sociale si aggiunse la piaga della malaria conseguente all’allagamento della piana di Cassino. L’avv.Raffaele Nardoianni continuò a raccontare il dramma degli abitanti di Piedimonte sulle pagine de Il Rapido, giornale di Cassino, articoli che l’Associazione Antares ha pubblicato nella seconda edizione di Piedimonte San Germano la Piccola Montecassino (2024). Non è soltanto una cronaca della difficile situazione e delle enormi difficoltà nel ricostruire un paese devastato dalla guerra. Ma anche un continuo stimolare le autorità competenti per evitare ritardi e sofferenze ad una popolazione martoriata ed esausta.

“Gli scritti e l’impegno encomiabile dell’Avv. Raffaele Nardoianni non possono essere dimenticati e vanno trasmessi alle nuove generazioni, pertanto, – scrive l’Associazione Antares nella richiesta protocollata- si chiede ai rappresentanti istituzionali sopracitati, di prendere in considerazione la possibilità di intitolare alla sua memoria, proprio nell’anno dell’80° anniversario della liberazione di Piedimonte San Germano, una nuova strada con la seguente epigrafe: Raffaele Nardoianni, avvocato e scrittore”

L’associazione confida in un rapido riscontro da parte delle istituzioni all’accoglimento della proposta, sperando di poter dedicare una strada all’emerito cittadino entro il 2024, anno dell’80° Anniversario della Liberazione di Piedimonte San Germano.

Biografia Raffaele Nardoianni

Raffaele Nardoianni nacque a Piedimonte San Germano il 26 aprile 1891. Primogenito di sette figli, il padre, Rosino, era un impiegato comunale e la madre, Elisabetta, casalinga. Dopo studi classici in seminario, conseguì la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Padova il 18 dicembre 1919 e da allora iniziò ad esercitare la professione forense. Durante il periodo del fascismo, per il suo spiccato spirito liberale e democratico, egli, unitamente ai suoi familiari, non aderì al Partito Nazionale Fascista; tale sua scelta ebbe quale conseguenza la segnalazione del suo nominativo alla Polizia Politica del regime che dispose il controllo della sua corrispondenza. Tuttavia proprio in considerazione del fatto che la scelta di non aderire al Partito Nazionale Fascista era dettata unicamente da ragioni di principio, cui non erano seguiti fatti e comportamenti contrari al Regime, la stessa Polizia Politica nel febbraio 1942 dispose la revoca del provvedimento di controllo della corrispondenza. La sua vita, pubblica e privata, fu sempre improntata a sentimenti di immensa generosità e di grande amore per la propria terra ed il proprio Paese. Animato da altruismo e da profondo sentimento religioso, dopo la morte del fratello Filippo, si fece carico personalmente della famiglia dello stesso e, dopo la guerra, sostenne economicamente anche l’Istituto Assistenziale “ Santa Teresa di Gesù Bambino” nonché la scelta di una parte degli abitanti di Piedimonte San Germano di ricostruire il Paese sulle vecchie rovine. Nell’immediato dopoguerra ottenne l’incarico di segretario comunale per il comune di Aquino e collaborò con la redazione del giornale “Il Rapido”, in cui raccontò la difficile ricostruzione di Piedimonte San Germano. Ha scritto il libro Piedimonte San Germano nella voragine di Cassino pubblicato nel 1950 e ristampato dall’Associazione Antares nel 2004. Per questo libro che raccontava le terribili vicende di guerra e dello sfollamento della popolazione civile, ottenne numerose testimonianze di stima tra cui spiccano quelle del Presidente della Repubblica Avv. Enrico De Nicola, del Santo Padre Pio XII, del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Sen. Giulio Andreotti e dell’”Imperial Museum” di Londra.

La richiesta ufficiale inoltrata al Comune di Piedimonte San Germano

Prima pagina de Il Rapido, articolo di Raffaele Nardoianni “L’appello dei derelitti di Piedimonte San Germano ai compaesani residenti all’estero”

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