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Roma, in nome della solidarietá premiati Pino Pelloni e Michelle Hunziker

Redazione

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Premiati Pino Pelloni e Michelle Hunziker insieme ad altre personalità impegnate nel sociale e nella solidarietà nella antica cornice della Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia.

Il giornalista Pino Pelloni, Segretario Generale della Fondazione Levi Pelloni e la conduttrice televisiva Michelle Hunziker, impegnata nel sociale con l’associazione Doppia difesa sono stati premiati in compagnia di molte personalità impegnate nel mondo del sociale in occasione della manifestazione “Solidarietà italiana 2021”. Il riconoscimento ha voluto rendere omaggio a cittadini e organizzazioni della società civile e del mondo privato che si sono distinte nel favorire integrazione sociale e nella lotta contro ogni diseguaglianza e discriminazione. Hanno condotto la serata l’attrice Angelica Anton e Enrico Ciampalini.

Lo storico Pino Pelloni ha sottolineato il pericolo che l’Europa sta correndo indirizzata verso una omologazione del sentire comune e una islamizzazione della società occidentale. “Al “vietato vietare” dei tempi che furono si è sostituita la “cancel culture” che vuole rifondare linguaggi, cancellare memorie, sostituire valori pilotando la società verso quello che già chiamano transumanesimo. E allora- ha ancora detto Pelloni- siamo tutti chiamati, con la scuola in prima linea, a produrre in abbondanza gli anticorpi in difesa del libero pensiero contro ogni discriminazione e contro l’oppressivo ritorno dell’antisemitismo. Contro l’avanzare dilagante della postumanità”.

Michelle Hunziker ha ribadito quanto dichiarato in un suo recente intervento sul settimanale “Oggi” come sia indispensabile, schierandosi da parte dell’Accademia della Crusca, la difesa della nostra lingua dall’imposizione della schwa. Ben sapendo che “esiste un uso sessista della lingua, e lo trovo molto ingiusto, ma sono convinta che non sia la grammatica l’ambito in cui si combattono questioni come la parità e l’inclusione. La schwa non rappresenti la soluzione dei problemi, e soprattutto che la prepotenza e l’arroganza di tanti suoi sostenitori rappresentino al contrario un problema in più del quale non sentivamo la mancanza”.

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