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Villa Santa Lucia, la cultura benedettina in convegno

Redazione

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di Rosario Gabriele Giorgio – Pro Loco Villa Santa Lucia

Si è svolto mercoledì 12 marzo 2019, a Piumarola, frazione di Villa Santa Lucia, l’Open Day del II Semestre a.a. 2018/2109 dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, caratterizzato dall’orientamento per il territorio.

Iniziativa che ha visto coinvolti un grande numero di studenti universitari, insieme a professori e cittadini della frazione, in una bella mattinata di sole.
Un incontro culturale voluto fortemente dalla Pro Loco e realizzato in sinergia con il Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Salute, dell’Università Cassinate e la Parrocchia S. Giacomo Apostolo di Piumarola, che ha avuto il merito di ospitare il convegno, tra le sue mura.

A presiedere i lavori è stato il presidente della Pro Loco dott. Antonio Pittiglio che, prima di dare inizio al convegno, ha invitato i presenti ad osservare un minuto di silenzio, come momento simbolico, in memoria delle vittime del tragico incidente aereo avvenuto in Etiopia il 10 marzo scorso.

L’apertura del convegno è stata ufficializzata anche dalla presenza del sindaco di Villa Santa Lucia, Antonio Iannarelli. Dopo i saluti di rito, il moderatore prof. Filippo Carcione, introduce il primo intervento curato dal parroco, e docente nella Scuola Teologica Diocesana S. Tommaso di Aquino, don Andrej Radzewicz, dal titolo “Santa Scolastica: memoria storica e modello educativo”.
Don Andrej ha sviluppato il tema del monachesimo, e nel caso della Santa benedettina, monachesimo al femminile, facendo emergere il valore pedagogico che si scorge nelle agiografie di quei Santi simbolo di un percorso spirituale particolare. Nel nostro caso Benedettino.

Al termine della prima relazione ha preso la parola il prof. Carcione che, prima di introdurre il successivo relatore, offre una riflessione ben stimolato dal primo intervento: “l’educatore è caratterizzato da tre nodi fondamentali; è leader empatico, nell’operare si poggia ad un corpus axiologico, si orienta nei metodi e pratiche secondo un obiettivo “educativo”.

Il secondo intervento è stato sviluppato dal presidente dei corsi di studi di Educazione e Pedagogia dell’Università cassinate, il prof. Giovanni Arduini, dal titolo “Valori benedettini e scienze dell’educazione: identità del territorio e offerta formativa dell’UNICLAM”.
Gli uditori, con questo contributo, hanno potuto percorrere l’evoluzione storica che ha avuto l’Università di Cassino dagli anni Sessanta ai nostri giorni. Da Magistero in studi umanistici ad Università di studi che, attraverso un chiaro rapporto con il territorio, ha sviluppato percorsi formativi che ne rispecchiano il tessuto culturale, sociale ed economico.
Simbolo di questo proficuo rapporto sono proprio gli studi umanistici offerti dall’Università. Mantengono viva quella vocazione all’umano che, nel cassinate, ha come evidente simbolo l’Abbazia benedettina. Ad oggi si manifesta all’interno dell’università con percorsi formativi, in scienze sociali e pedagogiche, che hanno carattere multidisciplinare. Il legame con il territorio? Il professore ha iniziato il suo intervento introducendo una parola chiave dell’identità dell’educatore: “ascolto”. E proprio in questa imprescindibile dimensione operativa dell’educatore trova il legame con la tradizione benedettina del cassinate, proponendo, agli attenti uditori, un aspetto del modello strettamente monastico: ”Anche l’Abate deve ascoltare il consiglio dei fratelli”.

I doverosi ringraziamenti per gli interventi fin qui ascoltati e si è passati all’ultima parte della mattinata. La professoressa Elena Montanaro ci trasporta, attraverso le sue attente e minuziose descrizioni, all’interno della Chiesetta del Colloquio, sita in località Pittoni di Villa Santa Lucia, icona moderna dell’antica tradizione che vuole, in quei luoghi, la stanza dove solevano incontrarsi Santa Scolastica e San Benedetto.

La prof.ssa ha non solo sviluppato il discorso sulla metamorfosi che ha vissuto nel tempo il sito, soprattutto riferendosi al secolo scorso, ma ha anche raccontato a tutti i presenti alcuni aneddoti della tradizione e pietà popolari. Ha chiuso il suo intervento, dopo una attenta descrizione di alcune statue dedicate alla Santa presenti sul territorio, con il racconto sulla nascita della processione che ogni hanno vede coinvolti molti fedeli, dalla frazione di Piumarola alla Chiesetta del Colloquio. Aspetto interessante di questa, oramai ventennale tradizione, è il fatto che a trasportare la statua sono le donne.
A chiusura degli interventi, interessanti quanto curati dal punto di vista scientifico, la Pro Loco, nella persona del presidente dott. Antonio Pittiglio, con la collaborazione del dott. Rosario Gabriele Giorgio, come ultimo segno di una preparazione fruttuosa negli aspetti organizzativi, ha offerto agli studenti universitari, e a tutti i presenti, un momento di ricreazione con buffet, nel centro ricreativo adiacente alla chiesa di Piumarola.

A suggellare la bontà di iniziative culturali che mettono in rete le istituzioni, statali e religiose, con il territorio, è stata la grande presenza di studenti universitari e la loro vivace partecipazione .In luoghi così importanti per il territorio, che grazie alla iniziativa della Pro Loco, hanno avuto modo di ospitarli.

 

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