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Il 12 maggio 1970, 49 anni fa moriva il generale polacco Anders. Sarà ricordato il 20 maggio in un convegno in Senato

Redazione

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Il 12 maggio 1970, 49 anni fa, moriva a Londra Wladyslaw Anders, il valoroso generale che liberò Montecassino il 18 maggio 1944, e venne seppellito, secondo la sua volontà, nel Cimitero militare polacco di Montecassino, a fianco dei suoi compagni caduti in battaglia.

Il generale verrà ricordato il 18 maggio a Montecassino in una cerimonia alla presenza del Presidente della Polonia e del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, ed il 20 maggio in Senato presso la Sala Capitolare al convegno La Battaglia di Montecassino. 75 anni di Pace nella terra di San Benedetto, organizzato dalla Fondazione Levi Pelloni.

Władysław Anders nacque a Błonie, presso Varsavia frequentò il Politecnico di Riga e, a causa della guerra fu richiamato nell’esercito zarista nel 1913, all’Accademia Militare di Pietroburgo.

Partecipò alla prima guerra mondiale dove si distinse per l’ingegno tattico e per la vicinanza ai propri soldati; per questo venne decorato con la Croce di San Giorgio Virtuti Militari, onorificenza concessa dalla Polonia indipendente. Frequentò l’accademia di Stato Maggiore a Pietroburgo fino al febbraio 1917.

Successivamente partecipò alla guerra tra la Polonia indipendente e la nuova Russia sovietica come comandante di un reggimento di cavalleria

A capo di una brigata di cavalleria, durante l’invasione nazista della Polonia che dette inizio alla seconda guerra mondiale, Anders combatté sul fronte orientale contro i sovietici.

Ferito, fu fatto prigioniero e incarcerato, prima a Leopoli e poi nel carcere-fortezza della Lubjanka a Mosca, dove subì anche torture.

Fu rilasciato nel luglio 1941 dopo l’inizio dell’invasione tedesca dell’URSS (Operazione Barbarossa) e in seguito all’accordo Sikorski-Mayski. Dal governo polacco in esilio a Londra, Anders ricevette l’incarico di formare, con gli ex prigionieri, un esercito che sarebbe stato impiegato nella guerra contro i nazisti.

A causa della reciproca diffidenza tra polacchi e sovietici, e per la scarsità dei rifornimenti che questi inviavano alla armata in formazione, Anders decise, in accordo con gli inglesi, di spostare i suoi uomini e decine di migliaia di civili, strappati ai campi di prigionia sovietici, in Persia. Qui i polacchi furono inquadrati nelle armate dell’Impero britannico, sempre però sotto il comando del governo polacco in esilio a Londra.

L’opera di Anders a fianco degli Alleati raggiunse il culmine con l’organizzazione del II Corpo polacco che operò ai suoi ordini in Medio Oriente e in Italia, segnalandosi nella conquista di Montecassino il 18 maggio e Piedimonte San Germano il 25 maggio 1944.

La Polonia occupata dai sovietici, al contrario, lo privò della cittadinanza dal 26 settembre 1946, assieme ad altri 75 ufficiali dell’esercito.

Anders riparò a Londra, dove fu tra i membri di spicco del governo in esilio della Polonia.

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