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Storia

Robert Di Folco: “La mia vita nell’esercito italiano 1918-1921”. Diario di un soldato italo-scozzese nato a Piedimonte S. Germano

Redazione

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Il raro e prezioso diario di Robert Di Folco, soldato italo-scozzese nato a Piedimonte San Germano ed emigrato a St. Andrews, è conservato al National Library of Scotland di Edimburgo e racconta l’ultimo anno della Grande Guerra e presenta due straordinari disegni del campo di battaglia sul Piave.

 

Addio madre devo partire perché devo andare a combattere il nemico, per il bene della mia nazione, e la gloria vi devo lasciare con il cuore spezzato, ma quando sogno di voi “laggiù” cara penso che siete vicina. Voi mi darete coraggio, e cuore impavido, scriveva così nel suo diario il soldato italo-scozzese Robert Di Folco,  54° Reggimento Fanteria Aosta dal febbraio 1918 al 1921.

Robert Di Folco (1899-1963), il cui nome originario è Libero Antonio Di Folco, era nato a Piedimonte San Germano il 14 ottobre 1899 da Antonio Di Folco e Domenica Antonia Traglia.

Robert e Antonio e Di Folco

I primi del Novecento, si trasferisce appena nato insieme ai suoi genitori a St. Andrews in Scozia.
È soldato volontario nell’esercito italiano durante l’ultimo anno della Prima Guerra Mondiale, e partecipa alla spedizione per la conquista della città di Fiume guidata da Gabriele D’Annunzio, il 12 Settembre 1919.

La sua esperienza di guerra è stata scritta da Di Folco in un raro e prezioso diario: Uno straniero in una strana terra. La mia vita nell’Esercito Italiano dal Febbraio 1918 fino al 1921, conservato al National Library of Scotland di Edimburgo.

Agli inizi del 1917 il padre Antonio venne chiamato alla armi nell’esercito italiano, fu obbligato ad arruolarsi altrimenti rischiava una condanna per diserzione.

Per far ritornare il padre, Robert si arruolò volontario nell’esercito italiano nel 1918,  e giunse sul fronte il 4 febbraio.

A Modane, alla frontiera tra Francia e Italia, incontrerà altri soldati di origine italiana proveniente da Inghilterra e Scozia che saranno i suoi compagni nella terribile guerra e verranno soprannominati “gli alleati”.

Robert racconta la vita in trincea, la sua esperienza bellica e la guerra sul Piave dove fu ferito nel giugno del 1918 e ricoverato in ospedale. Il diario datato 1918-1921 copre l’anno 1918 fino all’armistizio del 4 novembre. Il quaderno che descrive la marcia su Fiume probabilmente è stato smarrito ma è testimoniato dalle varie fotografie.

Di Folco combatte una guerra per una patria che non conosce affatto “ non pensavo che l’Italia fosse così bella come spesso avevo letto nei libri, ma anche più bella, bellissimi edifici bellissimi paesaggi, e gente cordiale”.

La gente cordiale era la sua gente, essendo lui nato a Piedimonte San Germano ed emigrato appena dopo la sua nascita. Ma di quella patria che difendeva mettendo a rischio la sua vita, non conosceva nemmeno la lingua. Poche parole le sapevamo tutti, ma alla fine, non erano utili per niente. Quindi ci Mettemmo insieme a imparare l’italiano, scrive nel diario.

Così come non conosceva le sue origini, nel diario racconta un viaggio, appena dimesso dall’ospedale, nei pressi di Cassino dove ad attenderlo c’erano alcune sue cugine. Proprio nel luogo di origine della famiglia Di Folco lo raggiunse il padre Antonio:

Durante il viaggio, pensai ai Libri, che avevo letto che dicevano, che gli italiani, erano vestiti di colori vivaci, e gli uomini con gli orecchini, Briganti ecc. Ma scoprii da me, Che non avevo mai visto un paese più bello, per la sua Bellezza, gli Edifici, e il paesaggio. Arrivammo a una bella Villetta dove mi presentarono al padre, alla madre e, al fratello, che era stato congedato dall’esercito a causa di, due ferite al braccio. Il giorno dopo mio padre arrivò sul posto, e che bei giorni che passammo tutti quanti, è una cosa impossibile da immaginare, annotò nel suo diario.

La traduzione in inglese de “La Leggenda del Piave” dal Il Diario di Robert Di Folco, ( per gentile concessione del prof. Carlo Pirozzi)

Il diario è stato scoperto da Carlo Pirozzi docente di lingua e letteratura italiana presso il Dipartimento d’italiano dell’Università di Edimburgo e coordinatore del Centro di ricerca sull’immigrazione italiana in Scozia, The Italo-Scottish

Ho fatto questa scoperta diversi anni fa – dichiara alla redazione de Il Cronista il professor Pirozzi successivamente sono entrato in contatto con il figlio dell’autore, John Di Folco, che mi ha concesso i diritti di pubblicazione.
Mi sono occupato della trascrizione in inglese del diario e per quanto riguarda la traduzione ho supervisionato il lavoro a cura di Simone Caffari, traduttore italiano, residente a Edimburgo.

Il suo diario è una straordinaria testimonianza e l’unica in lingua inglese di un soldato italo-scozzese conservato negli archivi della Scozia.

Il diario è la storia di un ragazzino di 20 anni che nulla sa della guerra – aggiunge il professor Pirozzi –  nella sua semplicità il diario racconta la guerra vista da un giovane che combatte per una patria che non conosce. Il diario è una testimonianza eccezionale perché è l’unico esemplare in lingua inglese di un soldato italo-scozzese che ha combattuto la Grande Guerra con l’esercito italiano.

E’ il racconto di un ragazzo che non sa dove sta andando e per quale motivo sta combattendo. E ‘ anche una testimonianza di come morirono tanti giovani inutilmente.

Il diario è raro e prezioso ed una testimonianza di grande importanza perché contiene due mappe capolavoro delle trincee sul Piave, disegnate in acquarello, la trascrizioni in inglese de La Leggenda del Piave e la testimonianza fotografica della marcia su Fiume.

Il professor Pirozzi conserva una copia scansionata che si presenta nella veste di un quaderno scritto a mano, ne ha donata una anche all’Associazione Antares insieme alla trascrizione in inglese e alla traduzione italiana.

Il diario e’ in concorso al Premio Tutino 2019 dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve di Santo Stefano.
Gli originali delle foto di Robert Di Folco a Fiume sono conservati negli archivi dell’Università di St Andrews.

Le foto che pubblichiamo nel presente articolo, per gentile concessione del prof Pirozzi, mostrano  la straordinaria raffigurazione della mappa del campo di battaglia intorno al fiume Piave: trincee, argini, mura difensive e lo stesso fiume. Una delle foto pubblicate mostra la celebre canzone “La Leggenda del Piave” tradotta in inglese

Robert Di Folco ė morto nel 1966 ed è sepolto in un cimitero vicino St. Andrews.

Disegni in acquarello della mappa del campo di battaglia sul Piave, dal diario di Robert Di Folco, ( Per gentile concessione del prof. Carlo Pirozzi)

 

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